Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35077 del 29 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:35077PEN

Massima

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Il reato di diffamazione sussiste anche qualora le espressioni offensive siano pronunciate in un contesto che, secondo la prospettazione della parte, escluderebbe la portata lesiva della reputazione altrui, in quanto l'applicazione della scriminante dello stato d'ira ai sensi dell'art. 599, comma 2, c.p. richiede un nesso di causalità immediato tra il fatto ingiusto denunciato e la reazione offensiva, che non può essere ravvisato qualora tra i due eventi si siano interposti ulteriori contatti e tentativi di composizione del conflitto, configurandosi in tal caso una reazione dettata da un desiderio di vendetta anziché da uno stato d'ira attuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. BA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 20/2008 TRIBUNALE di SAVONA, del 12/06/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/04/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Gioacchino Izzo, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito, per la parte civile, l'Avv. Suffia Roberto.

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