Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel dichiarare l'improcedibilità del ricorso proposto per l'esecuzione del giudicato formatosi su un decreto di condanna al pagamento di un indennizzo ex legge n. 89/2001, afferma il principio per cui l'Amministrazione, una volta comunicata la disponibilità di fondi e l'imminente effettuazione del pagamento dovuto, non può essere ulteriormente convenuta in giudizio per l'ottemperanza, in quanto il ricorso diviene improcedibile ai sensi dell'art. 35, comma 1, lettera c), del Codice del processo amministrativo. Tale principio si fonda sulla necessità di evitare un inutile dispendio di attività processuale, laddove l'Amministrazione abbia già manifestato la propria volontà di adempiere spontaneamente all'obbligo derivante dal giudicato. Inoltre, il Tribunale, nel liquidare le spese di lite, tiene conto della particolare semplicità della controversia e della serialità del contenzioso, applicando il criterio della soccombenza virtuale di cui all'art. 93 del codice di procedura civile. Ciò al fine di assicurare l'equità e la ragionevolezza della decisione sulle spese, in linea con i principi di economia processuale e di proporzionalità che informano il processo amministrativo.