Il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l'associazione criminale si configura quando, con minaccia o violenza, si costringe il soggetto passivo a compiere un atto di disposizione patrimoniale a vantaggio dell'agente o di terzi, in violazione della propria autonomia negoziale, anche in assenza di una esplicita richiesta di denaro o di altra utilità. L'aggravante del metodo mafioso ricorre quando la condotta criminosa richiama alla mente e alla sensibilità della vittima la forza intimidatrice tipica dell'associazione mafiosa, a prescindere dalla dimostrazione dell'esistenza di un'associazione per delinquere di stampo mafioso. L'aggravante della finalità di agevolare l'associazione mafiosa sussiste quando la condotta estorsiva è finalizzata a garantire il controllo monopolistico di un determinato settore economico da parte del sodalizio criminale, anche in assenza di una richiesta esplicita di contributi o utilità in favore dell'associazione. Il reato di illecita concorrenza con violenza o minaccia, pur essendo anch'esso caratterizzato da condotte violente o minacciose, è distinto dal reato di estorsione in quanto tutela il corretto funzionamento del sistema economico e la libertà di autodeterminazione degli operatori economici, mentre l'estorsione mira a salvaguardare il patrimonio individuale. Pertanto, ove ne ricorrano i rispettivi elementi costitutivi, i due reati possono concorrere formalmente.