Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2006 del 16 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:2006PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che utilizza l'autovettura di servizio per finalità personali, fuori dal territorio di competenza e senza alcuna giustificazione istituzionale, integra il reato di peculato d'uso, essendo sufficiente la mera distrazione provvisoria del bene dalla sua destinazione pubblica, a prescindere dalla quantificazione del pregiudizio patrimoniale arrecato all'amministrazione. La predisposizione di atti falsi, quali un invito a rendere interrogatorio e la relativa relata di notifica, al fine di giustificare l'utilizzo indebito del mezzo, realizza il reato di falso materiale commesso dal pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, a prescindere dall'effettiva esistenza del procedimento penale richiamato negli atti. Tali condotte, caratterizzate dalla violazione dei doveri inerenti alla funzione pubblica ricoperta, non possono essere considerate di particolare tenuità ai fini dell'applicazione di circostanze attenuanti, in ragione della rilevanza non meramente patrimoniale dei reati, della reiterazione degli illeciti e della qualifica del soggetto agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/01/2018 della Corte d'appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. LORI Perla, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS), per mezzo del proprio difensore, impugna la sentenza della Corte d'appello di Palermo che, in parziale ri…

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