Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 8893 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:8893SENT

Massima

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Il mancato rispetto dell'obbligo di comunicazione di avvio del procedimento, previsto dall'art. 7 della legge n. 241 del 1990, comporta l'illegittimità del provvedimento adottato dall'amministrazione, in quanto priva il privato della possibilità di partecipare al procedimento e di far valere le proprie ragioni. Tale garanzia partecipativa è essenziale per consentire all'amministrazione di conoscere preventivamente eventuali vizi del provvedimento e per tutelare adeguatamente la sfera giuridica del destinatario. L'omissione della comunicazione di avvio del procedimento non può essere giustificata dalla mera urgenza, ma richiede che l'amministrazione dia specifica motivazione dell'urgenza nel provvedimento finale, ponendola a raffronto con le esigenze di tutela del contraddittorio. Pertanto, il mancato rispetto di tale obbligo comporta l'annullamento del provvedimento adottato, con conseguente onere per l'amministrazione di riattivare il procedimento nel rispetto delle garanzie partecipative.

Sentenza completa

N. 01720/2014
REG.RIC.

N. 08893/2014 REG.PROV.COLL.

N. 01720/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Terza Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1720 del 2014, proposto da:
Marco La Rocca, rappresentato e difeso dagli avv.ti Alessandro Malossini e Marco Colorito, con domicilio eletto presso lo studio del primo in Roma, via Varrone, 9;

contro

Regione Lazio, rappresentata e difesa dall'avv. Roberta Barone, con domicilio eletto presso l’avvocatura dell’Ente in Roma, via Marcantonio Colonna, 27;
Presidente della Regione Lazio in qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi regionali nel settore sanitario, rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso cui è domiciliat…

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