Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5490 del 4 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:5490PEN

Massima

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Il reato di diffamazione, qualora le espressioni offensive siano state pronunciate alla presenza della persona offesa, deve essere riqualificato come reato di ingiuria, in quanto la condotta non integra gli estremi della diffamazione. In tali casi, il giudice è tenuto ad annullare senza rinvio la sentenza di condanna per il reato di diffamazione, in quanto il fatto non è previsto dalla legge come reato, e a rideterminare la pena per il residuo reato di lesioni, contenendola nel minimo edittale previsto per la sanzione della multa. Inoltre, l'abrogazione del reato di ingiuria comporta la necessità di revocare le statuizioni civili relative a tale contestazione, con conseguente rideterminazione del risarcimento del danno in relazione al solo reato di lesioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusep - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/01/2016 del TRIBUNALE di MODENA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. GIUSEPPE DE MARZO;
udito il Procuratore Generale, in persona della dottoressa CESQUI ELISABETTA, che ha concluso per l'inammissibilita';
udito il difensore. Avv. (OMISSIS), la quale ha concluso per raccoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con senten…

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