Il concorso di persone nel reato sussiste quando più soggetti, anche con ruoli e contributi diversi, agiscono in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, caratterizzato da una finalità comune, anche se non espressamente concordata, di punire o aggredire la vittima. La mera presenza di un soggetto sul luogo del fatto, senza un apporto causale alla condotta delittuosa, non è sufficiente a configurare il concorso, essendo necessario accertare la consapevolezza e la volontarietà del suo contributo, anche se indiretto, alla realizzazione del reato. Inoltre, il porto di oggetti atti ad offendere, in un contesto aggressivo, integra il reato di cui alla Legge n. 110 del 1975, a prescindere dalla sussistenza di un giustificato motivo, essendo sufficiente l'accertamento della loro idoneità offensiva. La responsabilità concorsuale può essere desunta dalla ricostruzione complessiva della dinamica dei fatti, anche sulla base di elementi indiziari, purché logicamente e coerentemente valutati dal giudice di merito, il cui apprezzamento è incensurabile in sede di legittimità, se immune da vizi logico-giuridici.