Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi emessa dal Comune nei confronti di un immobile nel centro storico, afferma che: 1) Il nuovo provvedimento comunale, emesso a distanza di anni dal precedente, non costituisce una mera rettifica, bensì una riedizione del potere amministrativo, attuata previo coinvolgimento della competente Soprintendenza. Pertanto, i ricorrenti hanno attuale e concreto interesse a impugnare il nuovo provvedimento, anche se non hanno impugnato il precedente, ormai sostituito. 2) Al fine di verificare la legittimità dell'ordinanza, è necessario disporre una verificazione tecnica per accertare: a) se il terzo piano dell'immobile fosse ab origine un piano abitabile; b) se le opere di manutenzione straordinaria realizzate fossero assentibili mediante SCIA; c) se vi siano state modifiche al prospetto e ampliamenti del terzo piano; d) se il parere della Soprintendenza sia congruamente motivato nell'escludere la possibilità di sanatoria. 3) Il Tribunale, pertanto, dichiara ammissibile il ricorso e dispone gli incombenti istruttori, rinviando la decisione definitiva all'esito della verificazione tecnica.