Cassazione penale Sez. III sentenza n. 913 del 13 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:913PEN

Massima

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Il reato di detenzione di materiale pedopornografico di cui all'art. 600-quater c.p. si configura quando l'agente, consapevolmente e volontariamente, si procura o detiene immagini e video realizzati utilizzando minori di anni diciotto, a prescindere dalla successiva cancellazione dei file, in quanto la mera disponibilità del materiale, anche se temporanea, integra l'elemento oggettivo del reato. L'elemento soggettivo del dolo è integrato dalla consapevolezza di detenere materiale pedopornografico, desumibile da elementi indiziari inequivoci, quali la suddivisione dei file in cartelle con denominazioni esplicite del contenuto, il numero elevato di file detenuti e la possibilità di recuperare i file cancellati. La pena irrogata, prossima ai massimi edittali, è ritenuta congrua in relazione alla rilevanza del fatto, valutata in base al numero e alla natura del materiale detenuto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. DE MASI Oronzo - rel. Consigliere

Dott. MOCCI Mauro - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di Appello di Firenze, in data 5/5/2014;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Oronzo De Masi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Filippi Paola, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
La Corte di Appello di Firenze, c…

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