Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24630 del 30 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24630PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso la sentenza di condanna per i reati di lesioni, minacce e calunnia, conferma la responsabilità dell'imputato sulla base di una motivazione esaustiva e congrua rispetto agli elementi probatori, in particolare valorizzando la tempestività e la specificità del certificato medico e la credibilità della persona offesa. Tuttavia, rileva un vizio di motivazione in ordine alla determinazione della pena e all'eventuale applicazione delle attenuanti generiche, annullando parzialmente la sentenza e rinviando alla Corte d'appello per un nuovo giudizio su tali aspetti, in quanto la motivazione della Corte distrettuale risulta carente su tali specifici punti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 112/2009 CORTE APPELLO di SASSARI, del 24/11/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/06/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FEBBRARO che ha concluso per a. senza rinvio per prescrizione.

Udito il difensore Avv. Arru per l'accoglimento del ricorso.

RI…

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