Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13873 del 12 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:13873PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria posizione e dei poteri connessi all'ufficio, attesta falsamente di aver svolto attività di servizio non effettivamente eseguite, introducendosi abusivamente nel sistema informatico per inserire i relativi dati, procurandosi ingiusti vantaggi patrimoniali e violando gli ordini di servizio, commette i reati di falso ideologico, accesso abusivo a sistema informatico e peculato, essendo l'abilitazione all'accesso al sistema informatico condizionata alla veridicità dei dati inseriti, la cui violazione integra il reato di accesso abusivo. Tali condotte, se accompagnate da espressioni minacciose e insubordinative nei confronti dei superiori, integrano altresì i reati di insubordinazione e minaccia, in quanto l'esercizio della facoltà di denuncia è utilizzato dall'agente in modo chiaramente intimidatorio e persecutorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Palermo in data 07/04/2010;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Carlo Zaza;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Gabriele Mazzotta, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata limitatamente al capo B con rideterminazio…

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