Cassazione penale Sez. III sentenza n. 30155 del 5 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:30155PEN

Massima

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Il reato di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o altrui (art. 495 c.p.) si configura quando l'imputato renda molteplici dichiarazioni, tutte fra loro diverse, in ordine alle proprie generalità, a prescindere dall'accertamento delle sue effettive generalità anagrafiche. Infatti, la pluralità di dichiarazioni difformi rese dall'imputato in occasioni diverse sulla propria identità personale integra di per sé il reato, in quanto almeno una di esse deve necessariamente essere falsa, non essendo possibile che una stessa persona abbia più di una identità anagrafica veritiera. Non rileva, ai fini della configurabilità del reato, che non sia stato possibile accertare con certezza quali siano le vere generalità dell'imputato, essendo sufficiente la mera constatazione della difformità delle dichiarazioni rese dallo stesso. Pertanto, il reato sussiste anche qualora non sia possibile stabilire con precisione quale tra le diverse dichiarazioni fornite dall'imputato corrisponda al vero, in quanto la pluralità di dichiarazioni contraddittorie sulla propria identità personale è di per sé sufficiente a integrare il delitto di falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. CIRIELLO Antonella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 5039 della Corte di appello di Torino del 22 giugno 2017;
letti gli atti di causa, la sentenza impugnata e il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;
sentito il PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. BALDI Fulvio, il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
La Corte di appello di Torino ha confermato, con sentenz…

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