Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 42242 del 9 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:42242PEN

Massima

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Il medico che abbia adottato condotte terapeutiche appropriate e conformi alla diligenza richiesta dalla sua professione, pur in presenza di una patologia grave e compromessa del paziente, non può essere ritenuto penalmente responsabile per l'evento letale, in assenza di prova di un nesso causale tra le sue condotte e l'esito infausto, essendo sufficiente l'accertamento che le iniziative terapeutiche intraprese fossero corrette e adeguate alla situazione clinica del paziente, senza che sia necessario dimostrare l'assoluta certezza dell'efficacia delle stesse nel prevenire l'evento. In tali casi, il giudice deve pronunciare sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste, non potendosi ravvisare alcuna condotta colposa rimproverabile al medico curante. La compensazione delle spese processuali tra le parti è altresì giustificata quando, pur essendo intervenuta una pronuncia assolutoria, la parte civile non risulti del tutto soccombente, in quanto la formula assolutoria sia stata favorevolmente modificata rispetto alla prima sentenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROMIS Vincenzo - Presidente

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. D'ISA Claudio - Consigliere

Dott. BLAIOTTA Rocco M. - rel. Consigliere

Dott. DELL'UTRI Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3283/2007 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 31/05/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/09/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. BLAIOTTA ROCCO MARCO;

Udito il Procuratore Generale che ha concluso per l'annullamento senza rinvio quanto alla formula di proscioglimento, da sostituire con quella "perche' il fatto non sussiste"; nonche' in ordin…

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