Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20124 del 13 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:20124PEN

Massima

Il reato di falso in atto pubblico o copia dello stesso si configura quando la fotocopia alterata di un documento pubblico viene presentata al fine di attestare l'esistenza dell'originale, indipendentemente dal fatto che l'originale esista effettivamente. Ciò che rileva è l'attitudine decettiva della copia falsificata, utilizzata per indurre in errore l'autorità pubblica circa la validità del documento originale. Pertanto, il mero uso di una fotocopia alterata, senza la finalità di comprovare l'esistenza dell'originale, non integra il reato di falso, essendo sufficiente che la natura di copia della documentazione sia chiaramente manifestata. In tali casi, la condotta non assume rilevanza penale, in quanto non idonea a trarre in inganno l'autorità circa l'esistenza e la genuinità del documento originale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PMP TRIBUNALE DI LECCE;
nei confronti di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/03/2015 del GIP TRIBUNALE di LECCE;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. SERGIO GORJAN;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Giuseppe Corasaniti che ha concluso per l'annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO
Il Giudice per l'udienza preliminare presso il Tribunale di Lecce con la sentenza impugnata, resa a sensi dell'articolo 425 c.p.p. il 10.3.2015, ha …

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