Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34475 del 23 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:34475PEN

Massima

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Il reato di associazione a delinquere richiede la prova di un vincolo associativo stabile e duraturo, con un programma criminoso non limitato a singoli reati ma esteso a una serie indeterminata di delitti, nonché l'accertamento dell'effettiva partecipazione di ciascun imputato all'associazione, attraverso elementi di riscontro individualizzanti che ne dimostrino il contributo concreto e consapevole all'attività criminosa. La mera attendibilità delle dichiarazioni di un chiamato in correità non è sufficiente, dovendosi verificare l'esistenza di riscontri oggettivi e la coerenza logica delle sue affermazioni, senza che possa ritenersi irrilevante l'eventuale proscioglimento di altri partecipi dal medesimo reato associativo. Inoltre, la motivazione sulla sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, ossia l'affectio societatis scelerum, deve essere adeguatamente esplicitata, con particolare riferimento al ruolo svolto da ciascun imputato nell'ambito dell'associazione. Infine, il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche deve essere congruamente giustificato in relazione alla gravità della condotta criminosa e alla personalità degli imputati, tenendo conto anche del loro comportamento processuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenz - rel. Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. NI. , N. IL (OMESSO);

2) JA. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1488/2006 CORTE APPELLO di MILANO, del 30/09/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/07/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LAURENZA NUZZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Antonio Mura che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;<…

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