Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Salerno sentenza n. 2521 del 2013

ECLI:IT:TARSA:2013:2521SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo, in particolare quello incidente in termini restrittivi sulla sfera giuridica del privato, è soggetto all'obbligo di motivazione ai sensi dell'art. 3 della legge n. 241/1990. Tale obbligo richiede che l'autorità amministrativa indichi in modo chiaro e sufficiente i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione, in relazione alle risultanze dell'istruttoria, consentendo al destinatario dell'atto di comprenderne le ragioni. La mancata o insufficiente indicazione dei presupposti fattuali e delle specifiche circostanze poste a fondamento del provvedimento di annullamento, come nel caso di specie, integra il vizio di carente motivazione, comportando l'illegittimità dell'atto. Il richiamo generico agli "atti di ufficio" non è idoneo a colmare tale lacuna motivazionale, non essendo consentita l'integrazione postuma della motivazione in sede giurisdizionale.

Sentenza completa

N. 00859/1998
REG.RIC.

N. 02521/2013 REG.PROV.COLL.

N. 00859/1998 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 859 del 1998, proposto da:
De Marco Gerardo, rappresentato e difeso dagli avv. Giuseppe Tabasco, Lodovico Visone, con domicilio eletto presso il secondo in Salerno, via Dogana Vecchia,40;

contro

Ministero Per i Beni Culturali e Ambientali, rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Salerno, domiciliata in Salerno, corso Vittorio Emanuele N.58;

nei confronti di

Comune di Castellabate, non costituito in giudizio;

per l'annullamento

del provvedimento adottato dal Soprintendente BAAAS di Salerno in data 27-11-…

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