Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 10813 del 2019

ECLI:IT:TARLAZ:2019:10813SENT

Massima

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Il rilascio del permesso di costruire in sanatoria, a seguito di un precedente provvedimento di rigetto, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, rendendo il relativo ricorso improcedibile. L'Amministrazione comunale, quale parte soccombente virtuale, è tenuta alla rifusione delle spese di lite in favore del ricorrente, in applicazione del principio della soccombenza oggettiva. Il giudice amministrativo, nel dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, deve comunque valutare la soccombenza virtuale delle parti e condannare l'Amministrazione al pagamento delle spese di giudizio, in ossequio ai principi di economia processuale e di tutela effettiva del cittadino. La pronuncia di improcedibilità per carenza di interesse non preclude al giudice di esaminare il merito della controversia e di statuire sulla ripartizione delle spese di lite, in base alla valutazione della soccombenza virtuale.

Sentenza completa

Pubblicato il 10/09/2019

N. 10813/2019 REG.PROV.COLL.

N. 01399/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1399 del 2010, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, v.le delle Milizie, 9;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), domiciliata presso l’Avvocatura Comunale in Roma, via Tempio di Giove, 21;

nei confronti

((omissis))

per l'annullamento

- della Determina del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica del Comune di Roma n. 1457 del 11.11.2009;

Visti il ricorso e i relativi allegati;

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