Cassazione penale Sez. III sentenza n. 50929 del 8 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:50929PEN

Massima

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Il divieto di accesso agli impianti sportivi (c.d. DASPO) può essere legittimamente disposto dal Questore e convalidato dal Tribunale, in presenza di comportamenti del soggetto che, per la loro gravità e pericolosità, siano idonei a far ritenere fondata la prognosi di turbativa dell'ordine pubblico in occasione di future manifestazioni sportive. A tal fine, il provvedimento amministrativo e quello giurisdizionale di convalida possono legittimamente fondarsi su una motivazione per relationem, richiamando gli elementi di fatto e le valutazioni già contenute nell'atto amministrativo, senza che sia necessario un autonomo accertamento giurisdizionale della rilevanza penale delle condotte contestate, essendo sufficiente la loro attribuibilità al soggetto sottoposto alla misura. Inoltre, il requisito della necessità e urgenza della misura non è richiesto quando il provvedimento di divieto di accesso agli impianti sportivi sia adottato e convalidato prima della sua esecuzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - rel. Consigliere

Dott. SOCCI Angelo Matteo - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza in data 10.2.2017 del Tribunale di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Donatella Galterio;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. Marinelli Felicetta che ha concluso per l'inammissibilita' di ricorso con le statuizioni consequenziali in ordine alle spese.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza in data 10.2…

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