Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7756 del 28 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:7756PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione è tenuto a revocare la sentenza di condanna definitiva ai sensi dell'art. 673 c.p.p. qualora, a seguito della scadenza del termine di attuazione di una direttiva europea, la normativa nazionale che prevedeva il reato per cui il soggetto era stato condannato risulti in contrasto con la disciplina comunitaria e, pertanto, non più applicabile, determinando una sostanziale abolitio criminis. Ciò in applicazione del principio di diretta efficacia del diritto dell'Unione europea nell'ordinamento interno e del principio di retroattività della legge penale più favorevole, che impongono ai giudici nazionali di disapplicare le disposizioni interne incompatibili con il diritto dell'Unione e di adottare i conseguenti provvedimenti di revoca delle sentenze definitive di condanna per fatti che, a seguito dell'intervenuta abolitio criminis, non sono più previsti dalla legge come reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 21/2011 TRIBUNALE di PADOVA, del 14/03/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARCELLO ROMBOLA';

lette le conclusioni del PG Dott. SPINACI Sante che ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza impugnata e la revoca della sentenza definitiva pronunciata nei confronti del soggetto ricorrente.

OSSERVA

Con ordinanza 11/3/11 il Trib…

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