Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24628 del 30 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24628PEN

Massima

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Il concorso nel reato si realizza anche con un contributo morale, quale il senso di sicurezza derivante dall'essere spalleggiato da altro soggetto presente al momento dei fatti, senza che sia necessario un apporto causale diretto all'attività delittuosa dell'autore principale. La valutazione della sussistenza del concorso non richiede la rigorosa dimostrazione di specifici riscontri, ma può fondarsi su ipotesi di ordinaria ragionevolezza, desumibili dalle risultanze probatorie. Il giudice di appello può formulare una ricostruzione dei fatti diversa da quella del primo grado, purché adeguatamente motivata, senza che ciò integri un vizio logico della motivazione. L'attenuante di cui all'art. 114 c.p. può essere esclusa sulla base di una motivazione che non risulti generica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. AGRO' Antonio Stefa - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Za.Ma. ;

Lo.Ol. ;

contro la sentenza 21 settembre 2007 della Corte d'Appello di Firenze;

Udita la relazione del Consigliere Dott. Antonio Stefano Agro';

Udito il P.G. DI POPOLO Angelo, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte d'Appello di Firenze ha assolto Lo.Ol. dalla imputazione di concorso di spendita di monete false, mentre ha confermato …

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