Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5471 del 10 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:5471PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando l'agente, mediante violenza o minaccia, costringe la vittima a consegnare denaro o altre utilità, a prescindere dalla finalità perseguita e dalla preesistenza di un rapporto obbligatorio tra le parti. La valutazione della credibilità della persona offesa rientra nell'ambito del giudizio di merito, non sindacabile in sede di legittimità se non in presenza di manifeste contraddizioni. Il principio dell'"oltre ogni ragionevole dubbio" impone al giudice di accertare la responsabilità penale dell'imputato sulla base di un quadro probatorio completo ed univoco, senza che residuino dubbi ragionevoli sulla sua colpevolezza. Tuttavia, tale principio non implica l'obbligo di una motivazione esente da qualsiasi profilo di incertezza, essendo sufficiente che il giudice dia conto in modo logico e coerente delle ragioni che lo hanno condotto a ritenere superati i dubbi sulla responsabilità dell'imputato. Pertanto, la mera prospettazione di ipotesi alternative o di elementi di segno contrario non è di per sé sufficiente a inficiare la validità della condanna, ove la motivazione risulti comunque adeguata e immune da vizi logici o giuridici. Inoltre, il fatto che la persona offesa abbia successivamente intentato una causa di separazione non incide necessariamente sull'attendibilità delle sue dichiarazioni, essendo del tutto legittimo che essa adduca i comportamenti delittuosi subiti come motivo per chiedere la separazione. Infine, la qualificazione giuridica del reato rientra nell'ambito del giudizio di merito e non può essere sindacata in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente erronea o illogica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. ALMA Marco Mar - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3285/2013 in data 22/11/2013 della Corte di Appello di Bari;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere dr. ALMA Marco Maria;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. GIALANELLA Antonio, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore dell'imputato, Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimen…

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