Tribunale Amministrativo Regionale Veneto - Venezia sentenza n. 958 del 2015

ECLI:IT:TARVEN:2015:958SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da una società contro il provvedimento comunale di rimozione degli effetti di una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) relativa all'avvio di un'attività di rimessa a cielo aperto per veicoli, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La presentazione di una nuova SCIA per un'area più limitata non rende improcedibile il ricorso proposto avverso la precedente SCIA per un'area più ampia, in quanto le due SCIA hanno autonomia sostanziale e la ricorrente può avvalersi, a seconda dell'esito del giudizio, della superficie intera o di quella più ridotta. 2. Il comune ha adottato una serie di atti in violazione del corretto procedimento da seguire in caso di SCIA, sforando il termine massimo di 60 giorni previsto dalla legge per l'adozione di eventuali provvedimenti inibitori o ripristinatori. In particolare, il comune ha illegittimamente disposto la sospensione del termine per l'acquisizione dei pareri interni, ha adottato un preavviso di diniego non compatibile con la tempistica del procedimento sulla SCIA, e ha adottato il provvedimento inibitorio oltre il termine di 60 giorni, senza rispettare le condizioni e le modalità previste dall'art. 21-nonies della legge n. 241/1990 per l'esercizio del potere di autotutela. 3. Decorso il termine di 30 giorni per l'esercizio del potere comunale inibitorio rispetto alla SCIA, il comune conserva il potere di controllo sulla sussistenza dei presupposti per la SCIA e il conseguente potere inibitorio e sanzionatorio, ma deve farlo con le forme dell'autotutela, vale a dire previo avviso di avvio del procedimento e previa valutazione comparativa dell'interesse pubblico e di quello privato. 4. Il ritardo di soli 5 giorni nell'adozione del provvedimento inibitorio rispetto al termine di 60 giorni non può essere considerato esiguo al punto da non ingenerare nel privato un affidamento sulla legittimità dell'attività intrapresa, tale da imporre all'amministrazione un onere motivazionale particolarmente pregnante.

Sentenza completa

N. 01063/2014
REG.RIC.

N. 00958/2015 REG.PROV.COLL.

N. 01063/2014 REG.RIC.

N. 00001/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1063 del 2014, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Velma Srl, rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Dolo, Via Cairoli, 129;

contro

Comune di Venezia in Persona del Sindaco P.T., rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Venezia, Avvocatura Civica - ((omissis)) 4091; Regione Veneto in Persona del Presidente P.T., rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Venezia, Regione Veneto - Cannaregio, 23;

e…

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