Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38875 del 15 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:38875PEN

Massima

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La revoca della custodia cautelare in carcere non può essere disposta sulla base del solo ed assorbente criterio aritmetico della corrispondenza della durata dell'applicazione della misura ai due terzi della condanna inflitta all'imputato con sentenza impugnata. Piuttosto, in applicazione del principio di proporzionalità, il giudice deve effettuare una valutazione globale e complessiva della vicenda cautelare, esaminando le ragioni e le circostanze dedotte a sostegno della persistenza del "periculum libertatis". Il criterio di proporzionalità, che regola e presiede la scelta della misura più idonea, obbliga ad avere riferimento privilegiato alla persona e all'entità del fatto, apprezzati in termini qualitativi, e non all'oggettiva mera durata della sanzione in concreto irrogabile. Pertanto, il provvedimento di revoca della misura cautelare carceraria motivato esclusivamente sul fatto che l'imputato ha trascorso in restrizione cautelare un periodo pari ai 2/3 della pena inflittagli in primo grado, è illegittimo, in quanto il principio di proporzionalità impone una valutazione globale e complessiva della vicenda cautelare, senza limitarsi al mero criterio aritmetico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore generale presso la Corte di appello di Bologna;

contro l'ordinanza 21 febbraio 2008 del Tribunale della liberta' di Bologna, che ha disposto la revoca della misura della custodia cautelare in carcere;

nei confronti di:

BE. AB. nato il (OMESSO);

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la adesione fatta dal Consigliere Dott. LANZA Luigi.

Udito il Pubblico Ministero, …

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