Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25089 del 5 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:25089PEN

Massima

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Il giornalista che diffonde una notizia falsa, lesiva della reputazione altrui, può essere ritenuto penalmente responsabile per il reato di diffamazione, salvo che non dimostri di aver agito nell'esercizio del diritto di cronaca, avendo rispettato i limiti di verità, continenza e pertinenza dell'informazione. Tuttavia, la remissione di querela da parte delle persone offese determina l'estinzione del reato, con conseguente annullamento della sentenza di condanna e condanna del querelato al pagamento delle spese processuali. Il principio di diritto è che la remissione di querela, effettuata nelle forme di legge, estingue il reato di diffamazione a querela di parte, indipendentemente dalla fondatezza o meno delle contestazioni mosse al giornalista.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/03/2018 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. IRENE SCORDAMAGLIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. LORI PERLA, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio, per remissione di querela.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 19 marzo 2018, la Corte di appello di Milano, in parziale rifor…

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