Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24401 del 31 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:24401PEN

Massima

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Il vizio parziale di mente, pur non escludendo la capacità di intendere e di volere, può essere riconosciuto quando la malattia psichiatrica dell'imputato, pur non determinandone l'incapacità totale, ne abbia grandemente scemato la capacità al momento del fatto, senza che ciò sia incompatibile con la sussistenza della premeditazione. Anche in presenza di un vizio parziale di mente, il giudice può ritenere sussistente la recidiva quando il nuovo reato sia indice di una più accentuata colpevolezza e maggiore pericolosità del reo, in ragione delle modalità di esecuzione del fatto e della particolare gravità dello stesso. Il diniego delle attenuanti generiche è adeguatamente motivato quando la valutazione complessiva della gravità del fatto e della personalità dell'imputato non consenta di riconoscere elementi tali da giustificare una diminuzione di pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/11/2017 della CORTE ASSISE APPELLO di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ROCCHI GIACOMO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa ZACCO FRANCA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
L'avvocato (OMISSIS) conclude chiedendo l'inammissibilita' o in subordine il rigetto del ricorso e de…

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