Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 2260 del 2013

ECLI:IT:TARNA:2013:2260SENT

Massima

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La presentazione di una domanda di condono edilizio successivamente all'adozione di un provvedimento sanzionatorio, come l'ordinanza di demolizione, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente all'impugnazione di tale provvedimento. Ciò in quanto, in presenza dell'esercizio della facoltà straordinaria prevista dalla legge, il provvedimento repressivo perde efficacia, dovendo essere sostituito o dal permesso di costruire in sanatoria o da un nuovo procedimento sanzionatorio, con conseguente traslazione e differimento dell'interesse ad impugnare verso il futuro provvedimento che, eventualmente, respinga la domanda di condono e disponga nuovamente la demolizione dell'opera edilizia ritenuta abusiva. Pertanto, in tali casi, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile, fermo restando l'obbligo per l'amministrazione di definire l'istanza di condono e, ove all'esito dovuti, di (ri)adottare i conseguenti atti (ancora) reiettivi e sanzionatori.

Sentenza completa

N. 04477/2003
REG.RIC.

N. 02260/2013 REG.PROV.COLL.

N. 04477/2003 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4477 del 2003, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con lui domiciliato ex lege presso la Segreteria T.A.R. essendo mancata l’elezione di domicilio nel Comune in cui ha sede questo Tribunale Amministrativo (art. 25 c.p.a.);

contro

Comune di ((omissis)) in persona del Sindaco p.t., non costituito;

per l'annullamento,

previa sospensione dell’efficacia,

dell’ordinanza di demolizione n.13/03 relativa ad opere abusivamente edificate in ((omissis)). Fraz. S. Angelo alla vi prov.le Succhivo; nonché di ogni altro atto pregresso, connesso e consequ…

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