Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 2799 del 2013

ECLI:IT:TARNA:2013:2799SENT

Massima

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L'attività di somministrazione di alimenti e bevande deve essere esercitata nel rispetto delle vigenti norme, prescrizioni e autorizzazioni in materia edilizia, urbanistica e igienico-sanitaria, nonché di quelle sulla destinazione d'uso dei locali e degli edifici. L'ampliamento abusivo di un locale adibito a ristorante, realizzato senza il previo ottenimento delle necessarie autorizzazioni, legittima l'adozione da parte del Comune di un provvedimento di sospensione dell'attività fino al ripristino delle condizioni che diedero luogo al rilascio della licenza originaria o alla regolarizzazione dell'autorizzazione. Il Comune, riscontrata la non conformità dell'attività svolta rispetto a quella prevista dall'autorizzazione originariamente rilasciata, può legittimamente ordinare la sospensione dell'attività, senza che ciò integri una violazione del principio di proporzionalità, anche qualora l'ampliamento abusivo riguardi solo una parte del locale, atteso che l'esercizio dell'attività di ristorazione deve essere unitariamente considerato e non può essere frazionato in relazione alle diverse porzioni del locale. L'obbligo procedimentale di assicurare il contraddittorio partecipativo non implica la confutazione puntuale di tutte le osservazioni svolte dall'interessato, essendo sufficiente che il provvedimento amministrativo sia corredato da una motivazione che renda nella sostanza percepibile la ragione del mancato adeguamento dell'azione dell'amministrazione alle deduzioni difensive del privato.

Sentenza completa

N. 00514/2003
REG.RIC.

N. 02799/2013 REG.PROV.COLL.

N. 00514/2003 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 514 del 2003, proposto da:
Giuseppe Malafronte, rappresentato e difeso, giusta procura a margine del ricorso introduttivo, dagli Avvocati Felice Laudadio e Ferdinando Scotto, con i quali elettivamente domicilia in Napoli, alla via F. Caracciolo, n. 15;

contro

Comune di Pompei, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso, dall’Avvocato Lorenzo Lentini, con il quale elettivamente domicilia in Napoli presso lo studio dell’Avvocato Giuseppe Abbamonte, al viale Gramsci n. 16;

per l'annullamento

dell’ordinanza n. 524 del 27 dicembre 2002 con la quale il dirigente del Sett…

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