Cassazione penale Sez. II sentenza n. 41168 del 7 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:41168PEN

Massima

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Il reato di estorsione può essere configurato anche quando la minaccia non è esplicita e determinata, ma è implicita e indeterminata, purché sia idonea a incutere timore e coartare la volontà della vittima in relazione alle circostanze concrete, alla personalità dell'agente, alle condizioni soggettive della vittima e alle condizioni ambientali in cui opera. L'ingiusto profitto nel reato di estorsione può consistere nel fatto stesso che il contraente-vittima sia costretto al rapporto in violazione della propria autonomia e libertà negoziale. La circostanza aggravante di cui all'art. 7 della L. n. 203/1991 (c.d. "legge Rognoni-La Torre") può essere ritenuta sussistente quando le condotte estorsive sono agevolate dall'evocazione implicita, ma notoria, del clan camorristico di riferimento come mandante, e i proventi di tali condotte vanno ad arricchire le casse del medesimo clan, rafforzandone il potere di controllo sul territorio. Il pericolo di recidiva, che giustifica l'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto dalla natura seriale delle estorsioni contestate, dall'accertato collegamento con la criminalità organizzata di stampo mafioso, dalla particolare temibilità del sodalizio criminoso e dal suo radicamento nel territorio, elementi che rendono concreto il rischio che l'indagato possa nuovamente commettere reati della stessa specie, fronteggiabile unicamente con la misura cautelare in atto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Domenic - Presidente

Dott. GALLO Domenic - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovann - Consigliere

Dott. BELTRANI S. - rel. Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 354/2013 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 24/01/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERGIO BELTRANI;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. Gaeta Pietro che ha chiesto il rigetto del ricorso;

sentite le conclusioni dell'avv. (OMISSIS) difensore di fiducia dell'indagato, che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Napoli,…

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