Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24257 del 10 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:24257PEN

Massima

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Il danneggiamento di beni mobili appartenenti alla sfera familiare della persona offesa, anche se non direttamente nella sua proprietà o possesso, integra il reato di danneggiamento, essendo sufficiente la relazione di fatto tra la persona offesa e i beni danneggiati per configurare la sua legittimazione a proporre querela. Il giudice di merito, nel valutare le prove testimoniali, può ritenere provato il danneggiamento dei beni mobili presenti nel luogo del fatto, senza che ciò costituisca un travalicamento dei limiti della propria cognizione, essendo tale valutazione riservata alla sua esclusiva competenza. L'impugnazione proposta dall'imputato avverso la sentenza di condanna del giudice di pace estende i suoi effetti anche alla statuizione relativa al risarcimento del danno in favore della parte civile, in quanto dipendente dall'accertamento della responsabilità penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo - Presidente

Dott. IANNELLI En - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenic - Consigliere

Dott. VERGA Giovann - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 11/2012 TRIBUNALE di BRESCIA, del 24/05/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/05/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENZO IANNELLI;

Letti gli atti, la sentenza impugnata, il ricorso;

Udite le conclusioni del S. Procuratore generale, Dr. Galli Massimo, per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito i difensori della parte civile, avv. (OMISSI…

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