Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 8080 del 2008

ECLI:IT:TARLAZ:2008:8080SENT

Massima

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La presentazione di una domanda di condono edilizio da parte del ricorrente, successivamente all'adozione del provvedimento impugnato, determina la sopravvenuta carenza di interesse al ricorso, rendendo lo stesso improcedibile. Ciò in quanto l'amministrazione è tenuta ad esaminare l'istanza di condono ed adottare, se del caso, un provvedimento negativo, avverso il quale il ricorrente potrà proporre un nuovo ricorso concentrando in esso le proprie doglianze. Il sistema introdotto dalla legge n. 47/1985 e successive modificazioni in materia di condono edilizio, prevede infatti che, qualora l'interessato abbia attivato il relativo procedimento, il provvedimento repressivo adottato dall'amministrazione risulti privo di efficacia, rendendo improcedibile il ricorso proposto avverso di esso per sopravvenuta carenza di interesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER IL LAZIO

SEZIONE II TER
composto dai signori
((omissis)) PRESIDENTE
((omissis)) COMPONENTE
((omissis)) COMPONENTE, relatore
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 10395/03 Reg. Gen., proposto da Soc. En. Qu. & C. snc, rappresentata e difesa dagli Avv. Gi. Va. e Lu. Fo. ed elettivamente domiciliata presso i medesimi.
CONTRO
Comune di Ro., in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Comunale;
per l'annullamento
del provvedimento n. 1203/03 del 2-7-2003 con cui è stata ingiunta la demolizione delle opere eseguite dalla ricorrente per asserita difformità dalla DIA prot. 3254/02;
di ogni atto connesso;
Visto il ricorso con i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio dell'amministrazione;
Viste le memorie prodotte dalle parti a sostegno delle rispettive di…

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