Cassazione civile Sez. III ordinanza n. 10699 del 13 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:10699CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La mancata formulazione del quesito di diritto, prescritto dall'art. 366-bis c.p.c. per i motivi di ricorso per cassazione deducenti vizi ai sensi dell'art. 360, n. 4, c.p.c. (violazione di norme del procedimento), comporta l'inammissibilità del ricorso, in applicazione della disciplina transitoria di cui all'art. 58, comma 5, della legge n. 69 del 2009, che ha mantenuto in vigore la norma abrogata per i ricorsi notificati dopo tale data avverso provvedimenti pubblicati anteriormente. Tale requisito formale è richiesto dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione anche per i vizi procedurali, in quanto finalizzato a consentire l'individuazione chiara e puntuale della questione di diritto sottoposta al suo esame. Il mancato rispetto di tale onere determina pertanto l'inammissibilità del ricorso, con conseguente condanna del ricorrente alla rifusione delle spese del giudizio di legittimità in favore delle parti resistenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FINOCCHIARO Mario - Presidente

Dott. MASSERA Maurizio - Consigliere

Dott. SEGRETO Antonio - Consigliere

Dott. VIVALDI Roberta - Consigliere

Dott. FRASCA Raffaele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 524-2010 proposto da:

SI. EN. (OMESSO), elettivamente domiciliato in ROMA, VIA DI PORTA PINCIANA 4, presso lo studio dell'avvocato IMBARDELLI FABRIZIO, che lo rappresenta e difende, giusta delega a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

LA. CE. IT. (L. SPA (OMESSO) in persona del Presidente del Consiglio di Amministrazione e Amministratore Delegato, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA PO 9, presso lo studio dell&#…

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