Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17671 del 5 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:17671PEN

Massima

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L'ufficiale giudiziario incaricato di notificare un atto è tenuto a verificare con diligenza l'identità del destinatario e l'effettiva consegna dell'atto, essendo la relata di notifica un atto pubblico che fa piena prova fino a querela di falso. Pertanto, l'attestazione di aver consegnato l'atto a persona deceduta costituisce falsità ideologica in atto pubblico, punibile ai sensi dell'art. 479 c.p., a prescindere dall'eventuale interesse del destinatario o dei suoi familiari nella causa civile per la quale era stata disposta la notifica. La buona fede dell'ufficiale giudiziario, pur rilevante ai fini della determinazione della pena, non esclude la sussistenza del reato, essendo sufficiente la consapevolezza dell'immutatio veri. Inoltre, la contemporanea applicazione dell'indulto e della sospensione condizionale della pena non è preclusa, prevalendo quest'ultima quale causa estintiva del reato, salvo che l'imputato non dimostri un concreto interesse giuridicamente apprezzabile a non "sprecare" il beneficio della sospensione condizionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ES. FR. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 5539/2007 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 01/03/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/03/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA LAPALORCIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. G. Mazzotta che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il dif. avv. Krogh Massimo che ha chiesto …

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