Cassazione civile Sez. III ordinanza n. 25280 del 14 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:25280CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La mancata formulazione di un quesito di diritto e l'omessa indicazione degli elementi essenziali per la deduzione del vizio di motivazione, così come prescritti dall'art. 366-bis c.p.c., comportano l'inammissibilità del ricorso per cassazione, in quanto tali requisiti sono richiesti a pena di inammissibilità dalla citata norma, la quale non ammette interpretazioni che ne determinino una tacita abrogazione. Inoltre, l'omesso esame di una domanda e la pronuncia su domanda non proposta, configurando una violazione del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato, sono deducibili con ricorso per cassazione esclusivamente quale error in procedendo ex art. 112 c.p.c., in relazione all'art. 360, comma 1, n. 4 c.p.c. (nullità della sentenza e del procedimento), e non anche come violazione o falsa applicazione di norme di diritto ai sensi dell'art. 360, comma 1, n. 3 c.p.c. (e a fortiori del vizio di motivazione ex art. 360, comma 1, n. 5 c.p.c.).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FINOCCHIARO Mario - Presidente

Dott. MASSERA Maurizio - Consigliere

Dott. SEGRETO Antonio - Consigliere

Dott. VIVALDI Roberta - Consigliere

Dott. SCARANO Luigi Alessandro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 23026/2009 proposto da:

ER. SRL (OMESSO), in persona dell'Amministratore Unico e legale rappresentante, elettivamente domiciliata in ROMA, presso la CORTE DI CASSAZIONE, rappresentata e difesa dall'avv. MANASSERO Franco, giusta delega a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

CE. SRL;

- intimata -

avverso la sentenza n. 1009/2008 della CORTE D'APPELLO di TORINO…

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