Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43091 del 21 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:43091PEN

Massima

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La sussistenza delle esigenze cautelari, ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, è soggetta a una presunzione relativa di legge, la quale inverte l'onere della prova, imponendo al giudice di valutare gli eventuali elementi idonei a superare tale presunzione, anche in relazione al notevole lasso di tempo trascorso dalla commissione del reato. Tale valutazione deve essere compiuta in modo autonomo e puntuale dal giudice del riesame, il quale non può limitarsi a richiamare acriticamente le argomentazioni contenute nell'ordinanza applicativa della misura, ma deve procedere a un'autonoma disamina degli elementi di fatto e di diritto, al fine di verificare la permanenza o meno delle esigenze cautelari, tenendo conto di tutte le circostanze rilevanti, compreso il decorso del tempo. Ove il giudice del riesame ometta di effettuare tale autonoma valutazione, l'ordinanza è affetta da un vizio di motivazione che ne impone l'annullamento con rinvio per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenic - rel. Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 01/02/2019 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere DOMENICO FIORDALISI;
sentite le conclusioni del PG PAOLO CANEVELLI;
Il PG conclude chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore:
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di Roma, in sostituzione dell'avvocato MICCICHE' VENERA del foro di PA…

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