Il provvedimento giurisdizionale impugnato con ricorso per cassazione è inammissibile quando esso è stato pronunciato su opposizione ai sensi della legge n. 689 del 1981, in quanto tale pronuncia è appellabile a seguito dell'abrogazione dell'ultimo comma dell'art. 23 della medesima legge, disposta dal d.lgs. n. 40 del 2006. In tali casi, il ricorso per cassazione è precluso e la parte soccombente è condannata al pagamento delle spese processuali in favore della parte controricorrente. Il principio di diritto affermato mira a garantire la corretta applicazione delle norme processuali, assicurando che i mezzi di impugnazione siano esperiti secondo il rito previsto dalla legge, al fine di evitare declinazioni non conformi del sistema delle tutele giurisdizionali. La pronuncia di inammissibilità del ricorso per cassazione, in presenza dei presupposti di legge, costituisce un presidio a tutela della certezza del diritto e della ragionevole durata del processo, impedendo l'instaurazione di gravami non consentiti e la conseguente dilatazione dei tempi di definizione della controversia.