Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47162 del 27 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:47162PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso proposto dall'imputato avverso la sentenza di condanna per il delitto di estorsione continuata, afferma il principio secondo cui il ricorso per cassazione deve indicare in modo specifico gli elementi di prova e di motivazione omessi dal giudice di merito al fine di sorreggere la richiesta di proscioglimento ai sensi dell'art. 129 c.p.p., pena l'inammissibilità del ricorso per genericità, in applicazione degli artt. 581, lett. c), e 591 c.p.p. Pertanto, la mera denuncia di omessa motivazione, senza l'indicazione puntuale degli specifici elementi probatori e argomentativi trascurati dal giudice di primo grado, non è sufficiente a fondare un valido motivo di ricorso per cassazione avverso la sentenza di condanna. Il giudice di legittimità, inoltre, condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, in ragione dei profili di colpa rinvenibili nelle cause di inammissibilità del ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - rel. Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1178/2013 GIP TRIBUNALE di VENEZIA, del 20/02/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIULIANO CASUCCI;

lette le conclusioni del P.G. Dott. DELEHAYE Enrico per l'inammissibilita' del ricorso, con condanna alle spese nonche' di somma in favore della cassa delle ammende.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza in data 20 febbraio 2013, il GUP del Tribunale di Venezia, sull'accordo delle par…

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