L'esclusione di un socio da una società di persone ai sensi dell'art. 2286 c.c. richiede la sussistenza di gravi inadempienze agli obblighi di collaborazione e di buona fede che gravano sul socio in forza del contratto sociale e della disciplina generale dei contratti, non limitandosi alle sole violazioni di specifiche norme di legge o di contratto. Tuttavia, la valutazione in concreto della gravità dell'inadempimento, tale da rendere impossibile la prosecuzione del rapporto sociale, è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, il cui giudizio non può essere sindacato in sede di legittimità se adeguatamente motivato, senza che rilevi la mera diversa valutazione delle condotte addebitate al socio da parte della parte ricorrente. Inoltre, il giudizio di esclusione del socio può essere definito in forma abbreviata ai sensi del d.lgs. n. 5/2003, art. 24, senza necessità di istruttoria, qualora il giudice ritenga di poter decidere sulla base dei documenti prodotti, senza che ciò comporti violazione del contraddittorio o del giusto processo.