Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40470 del 6 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:40470PEN

Massima

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Il reato di minaccia, per essere configurabile, richiede che la condotta dell'agente sia idonea a suscitare nella persona offesa un fondato timore di subire un danno ingiusto e grave, valutato in relazione alle concrete modalità di realizzazione e al contesto in cui si inserisce. Pertanto, l'utilizzo di un oggetto, anche se astrattamente idoneo a cagionare lesioni, non integra automaticamente il reato di minaccia aggravata, dovendosi accertare se tale condotta sia stata effettivamente percepita dalla vittima come una minaccia seria e concreta di un danno grave e ingiusto. Inoltre, la qualità personale dell'imputato, come ad esempio la sua condizione di disabilità e necessità di assistenza, può incidere sulla valutazione della concreta idoneità della condotta a suscitare il timore di un danno grave e ingiusto nella persona offesa, soprattutto in un contesto di mera conflittualità di vicinato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI SALERNO;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/11/2015 del GIUDICE DI PACE di AGROPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MICHELI PAOLO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa LORI PERLA;
IL PROC. GEN. CONCLUDE PER L'ANNULLAMENTO CON RINVIO;
Udito il difensore.
RITENUTO…

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