Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41016 del 2 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:41016PEN

Massima

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Il reato associativo di cui all'art. 416 c.p. richiede la prova di un vincolo stabile e duraturo tra i partecipi, finalizzato alla commissione di una pluralità di delitti, che si caratterizza per l'esistenza di una struttura organizzativa, seppur minima, idonea a realizzare il programma criminoso comune. Pertanto, la mera reiterazione di condotte delittuose omogenee, anche se realizzate in un breve arco temporale, non è sufficiente a integrare il reato associativo, essendo necessario accertare l'effettiva sussistenza di un vincolo associativo, con la conseguente individuazione del ruolo svolto da ciascun imputato all'interno del sodalizio criminoso. A tal fine, la motivazione della sentenza deve esaminare dettagliatamente le risultanze probatorie, al fine di valutare la gravità, precisione e concordanza degli indizi a carico di ciascun imputato, in relazione alla sua partecipazione, organizzazione o promozione dell'associazione, senza limitarsi a una mera ricostruzione dei singoli episodi delittuosi. Inoltre, l'utilizzo di intercettazioni telefoniche come prova regina del reato associativo richiede una puntuale motivazione in ordine alla legittimità dei decreti autorizzativi, con particolare riferimento alla sussistenza dei presupposti di indisponibilità degli impianti della Procura e di eccezionali ragioni di urgenza, ai sensi dell'art. 268, comma 3, c.p.p. La carenza di tali elementi determina l'inutilizzabilità delle intercettazioni e l'annullamento della sentenza di condanna, con rinvio ad altra sezione della Corte di appello per un nuovo esame della posizione di ciascun imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 100/2007 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 07/02/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/06/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LIGNOLA FERDINANDO;

Il Procuratore gen…

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