L'aggravante dell'uso di arma impropria di cui all'art. 585 c.p., comma 2, n. 2, sussiste quando lo strumento utilizzato per produrre le lesioni, pur non essendo un'arma propria, sia oggettivamente idoneo all'offesa della persona, a prescindere dalla sua destinazione d'uso originaria e dalla circostanza che il suo porto fuori dall'abitazione e relative pertinenze integri o meno la contravvenzione di cui all'art. 4 della Legge n. 110 del 1975. Ai fini della configurabilità dell'aggravante, è irrilevante che l'uso dello strumento offensivo sia stato solo momentaneo od occasionale, essendo sufficiente che esso sia stato concretamente utilizzato per cagionare le lesioni. La scriminante della legittima difesa deve essere adeguatamente motivata sulla base di specifici elementi di fatto, non essendo sufficiente il mero richiamo alla sua invocazione nelle conclusioni del giudizio di primo grado. L'appello del Pubblico Ministero avverso le sentenze di proscioglimento non è soggetto a preclusioni di inammissibilità, in quanto la relativa disciplina è stata dichiarata incostituzionale.