Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9097 del 8 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:9097PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. sussiste quando emergono gravi indizi di colpevolezza circa la partecipazione dell'indagato all'associazione criminale, in particolare: la familiarità dei rapporti con gli altri associati, l'assunzione di un ruolo primario in atti di violenza e intimidazione finalizzati a ristabilire la forza e il controllo del sodalizio sul territorio, nonché l'attività di intermediazione e collaborazione con esponenti del clan per la gestione di attività illecite quali estorsioni e giochi d'azzardo clandestini. Tali indizi, adeguatamente motivati dal giudice di merito, legittimano l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in ragione della presunzione di adeguatezza di tale misura per i reati di cui all'art. 51, comma 3-bis, c.p.p., superabile solo con la prova della completa insussistenza di esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) NO. AN. n. IL (OMESSO);

2) CI. GI. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 6481/2009 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 06/08/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELE CAPOZZI;

sentite le conclusioni del PG Dott. Ciampoli Luigi che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. Dionigi per il ricorrente Ci. Gi. che ha concluso per l&#…

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