Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8022 del 20 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:8022PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La pronuncia di condanna per il reato di ingiuria (art. 594 c.p.) deve essere annullata senza rinvio quando il fatto non è più previsto dalla legge come reato, a seguito dell'entrata in vigore di una nuova normativa che ha depenalizzato tale fattispecie. In tali casi, il giudice dell'impugnazione deve revocare anche le statuizioni civili relative a tale reato, in applicazione del principio di accessorietà delle statuizioni civili rispetto alla pronuncia penale. Diversamente, per i reati residui, come quello di minaccia (art. 612 c.p.), il giudice deve rideterminare la pena e il risarcimento del danno, tenendo conto della normativa vigente al momento della commissione del fatto e delle valutazioni operate dai giudici di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. CATENA R. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del Tribunale di Verona in composizione monocratica, in funzione di giudice di appello, emessa in data 18/12/2013;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Rossella Catena;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Di Leo Giovanni, che ha concluso per l'annullamento…

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