Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28262 del 19 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:28262PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di danneggiamento seguito da incendio, ai sensi dell'art. 424 c.p., richiede, come elemento costitutivo, il sorgere di un pericolo di incendio, sicché non è ravvisabile qualora il fuoco appiccato abbia caratteristiche tali che da esso non possa sorgere detto pericolo. In tal caso, o nell'ipotesi in cui chi, nell'appiccare il fuoco alla cosa altrui al solo scopo di danneggiarla, raggiunga l'intento senza cagionare né un incendio né il pericolo di un incendio, è configurabile il reato di danneggiamento di cui all'art. 635 c.p. Diversamente, se dal fatto deriva il pericolo di incendio o l'incendio stesso, il delitto contro il patrimonio diventa più propriamente un delitto contro la pubblica incolumità e trovano applicazione, rispettivamente, gli artt. 423 e 424 c.p. La presenza dell'imputato sul luogo del danneggiamento incendiario può essere accertata sulla base dei dati relativi alle celle telematiche agganciate dalla sua utenza cellulare, i quali, se gravi, precisi e concordanti, non necessitano di riscontri esterni, essendo rimessa al giudice di merito la valutazione del contenuto di tali elementi probatori, sindacabile in sede di legittimità solo ove la motivazione non risulti conforme ai criteri della logica e delle massime di esperienza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandr - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), nato il (OMISSIS);
Avverso la sentenza emessa il 19/06/2017 dalla Corte di appello di Catanzaro;
Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CENTONZE Alessandro;
Sentite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona della Dott.ssa PICARDI Antonietta, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
Sentito per il ricorrente l'avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Catanzaro, in riforma della decisione impugnata, dich…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.