Cassazione penale Sez. I sentenza n. 747 del 10 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:747PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio è configurabile quando l'agente, pur non avendo la volontà di uccidere, pone in essere una condotta idonea a cagionare la morte della vittima, diretta verso zone del corpo contenenti organi vitali, con l'utilizzo di un'arma potenzialmente letale, anche se l'evento mortale non si verifica a causa della reazione difensiva della persona offesa o della limitata capacità lesiva dell'aggressore. La valutazione della idoneità della condotta a porre in pericolo il bene della vita spetta al giudice di merito, il quale può discostarsi dalle conclusioni peritali attraverso un'adeguata motivazione che tenga conto dell'intera dinamica del fatto. Il porto ingiustificato dell'arma utilizzata nell'aggressione integra autonomamente il reato di porto d'armi, a prescindere dall'esito della condotta violenta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 123/2011 CORTE APPELLO di MESSINA, del 11/07/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/12/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELLO MAGI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'Angelo G., che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza emessa in data 11 luglio 2012 la Corte d'Appello di Messina …

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