Il rilascio di concessioni o autorizzazioni relative ad interventi, impianti ed opere all'interno di un parco nazionale è sottoposto al preventivo nulla osta dell'Ente Parco, il quale verifica la conformità tra le disposizioni del piano e del regolamento del parco e l'intervento proposto, anche in assenza dell'approvazione del piano e del regolamento del parco, facendo riferimento agli atti istitutivi del parco, alle deliberazioni ed agli altri provvedimenti emanati dagli organi di gestione dell'ente, alle misure di salvaguardia, ai piani paesistici territoriali o urbanistici. L'Ente Parco, nell'esercizio di tale potere di verifica, può rilevare la mancanza dei requisiti soggettivi ed oggettivi previsti dagli strumenti urbanistici comunali per il rilascio del permesso di costruire in zona agricola, come la qualità di imprenditore agricolo professionale del richiedente, e negare il nulla osta, senza che ciò configuri uno sconfinamento dalle sue competenze. Il mancato rispetto di tali requisiti legittima il diniego dell'Ente Parco, senza che lo stesso sia tenuto a chiedere al Comune l'integrazione istruttoria o a svolgere autonomamente tale attività, essendo rimessa alla sua discrezionalità la determinazione delle modalità di esercizio del potere di verifica. Il termine di 60 giorni per il rilascio del nulla osta decorre dalla ricezione della domanda da parte dell'Ente Parco, senza che possano rilevare eventuali precedenti procedimenti pendenti presso altre amministrazioni. L'omissione della comunicazione di preavviso di rigetto di cui all'art. 10-bis della legge n. 241/1990 non comporta l'illegittimità del provvedimento finale, in assenza di elementi che dimostrino la possibilità di incidere favorevolmente sul provvedimento, trattandosi di un adempimento non dovuto nei confronti del privato richiedente, essendo l'unico interlocutore dell'Ente Parco l'amministrazione comunale.