Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ingiunzione di demolizione di un fabbricato ritenuto abusivo, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'esercizio del potere repressivo degli abusi edilizi costituisce manifestazione di attività amministrativa doverosa, per cui i relativi provvedimenti, quali l'ordinanza di demolizione, sono atti vincolati per la cui adozione non è necessaria la comunicazione di avvio del procedimento, non essendovi spazio per momenti partecipativi del destinatario. 2. Le censure relative al merito delle ragioni addotte dall'amministrazione a sostegno del diniego di sanatoria sono inammissibili se non proposte dal soggetto legittimato (l'usufruttuario che aveva presentato l'istanza di sanatoria), essendosi consolidati gli effetti di tale provvedimento. 3. L'ordine di demolizione di un fabbricato realizzato in totale difformità dal titolo edilizio non richiede una particolare motivazione circa la prevalenza dell'interesse pubblico, in quanto tale provvedimento ha natura vincolata e non necessita di una specifica valutazione comparativa degli interessi in gioco. 4. La sanzione pecuniaria prevista dall'art. 31, comma 4-bis, del D.P.R. n. 380/2001 per l'inottemperanza all'ordine di demolizione può essere applicata anche per abusi edilizi realizzati prima dell'entrata in vigore di tale disposizione, in quanto l'illecito sanzionato è l'inottemperanza, che ha carattere permanente fino all'esecuzione della demolizione.