Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6135 del 12 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:6135PEN

Massima

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Il reato di tentata estorsione sussiste quando l'agente, mediante minacce idonee a suscitare timore nell'animo della persona offesa, tenta di costringerla a compiere un atto di disposizione patrimoniale a proprio vantaggio, anche se tale atto non viene effettivamente realizzato. La valutazione della idoneità intimidatoria delle minacce deve essere effettuata in concreto, tenendo conto delle circostanze del caso e della personalità della vittima, senza che assuma rilievo determinante la mera formulazione verbale delle minacce. Pertanto, il giudice di merito, nel ricostruire la fattispecie, deve dare conto in modo adeguato e logico delle ragioni per le quali ritiene provata l'idoneità delle minacce a suscitare il timore nell'animo della persona offesa, senza che sia consentito alla Corte di Cassazione, in sede di legittimità, una diversa valutazione delle risultanze probatorie. Inoltre, il reato di tentata estorsione non può essere derubricato nelle ipotesi di minaccia o di violenza privata, quando le condotte dell'agente siano inequivocabilmente dirette a costringere la vittima a compiere un atto di disposizione patrimoniale a proprio vantaggio, anche se tale atto non viene effettivamente realizzato. Infine, nel determinare la pena, il giudice di merito deve dare conto in modo adeguato e logico della valutazione della gravità del fatto e della personalità dell'imputato, senza che sia consentito alla Corte di Cassazione, in sede di legittimità, una diversa valutazione di tali elementi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - rel. Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

TO. Vi. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Roma, in data 31 gennaio 2003, d parziale riforma della sentenza del Tribunale di Roma, in data 4 ottobre 2000;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in Pubblica udienza la relazione svolta dal Consigliere Dott. Franco Fiandanese;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. DELEHAYE Enrico,…

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