Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35804 del 26 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:35804PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale è configurabile quando l'amministratore di diritto di una società di capitali, anche se formalmente investito di tale carica, abbia effettivamente e concretamente consapevolezza dello stato delle scritture contabili e della situazione patrimoniale dell'impresa, tale da impedire la ricostruzione del movimento degli affari. In tal caso, egli risponde del reato di bancarotta fraudolenta documentale per sottrazione o omessa tenuta, in frode ai creditori, delle scritture contabili, a prescindere dal fatto che la contabilità sia materialmente gestita da altri soggetti. Inoltre, la cessione di beni aziendali a un prezzo inferiore al loro valore di mercato, senza che l'amministratore abbia provveduto a incassare il corrispettivo pattuito, integra il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione, a prescindere dalla possibilità di accertare con esattezza il valore dei beni ceduti, essendo sufficiente che il prezzo concordato non sia stato incassato. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle circostanze attenuanti generiche, la cui concessione deve essere adeguatamente motivata solo in caso di richiesta specifica da parte dell'imputato, mentre in caso di diniego è sufficiente il richiamo alla ritenuta assenza di elementi positivi idonei a giustificare un trattamento di particolare benevolenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto L. - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/06/2017 della CORTE APPELLO di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE SCOTTI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale LORI PERLA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita';
udito il difensore presente, avv. (OMISSIS), del Foro di Venezia, che si riporta ai motivi di ricorso.
RITENUTO IN FA…

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