Cassazione penale Sez. III sentenza n. 20715 del 10 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:20715PEN

Massima

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Il divieto di accesso agli impianti sportivi, imposto dal Questore a carico di un soggetto già destinatario di analoghi provvedimenti, costituisce una misura di prevenzione legittima e proporzionata, la cui violazione integra il reato di cui all'art. 6, commi 2 e 6, della L. n. 401 del 1989, anche in assenza di un'espressa dichiarazione di volontà dell'imputato di violare il divieto, essendo sufficiente la mera inosservanza dell'obbligo di presentazione presso l'autorità di pubblica sicurezza. Il giudice di merito, nel valutare la concessione delle circostanze attenuanti generiche, può legittimamente escluderle sulla base dei precedenti penali e di polizia a carico dell'imputato, senza che tale motivazione possa essere sindacata in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o contraddittoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - rel. Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/02/2016 della Corte d'appello di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Stefano Corbetta;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Pratola Gianluigi, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Ancona confermava la sentenza del tribunale di Ascoli Piceno, che a…

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