Il provvedimento di assegnazione di lotti di edilizia residenziale pubblica non esaurisce l'iter procedimentale per l'attività costruttiva da parte della cooperativa edilizia, essendo necessaria la stipula della convenzione prevista dall'art. 35 della Legge n. 865/1971. In mancanza della convenzione ritualmente sottoscritta e trascritta, il provvedimento di assegnazione è inefficace e l'amministrazione comunale, esercitando il potere di autotutela, può revocare l'assegnazione senza essere tenuta a dare la comunicazione di avvio del procedimento di cui all'art. 7 della Legge n. 241/1990, né a motivare approfonditamente il provvedimento di revoca, dovendosi solo dare conto degli evidenziati sopravvenuti motivi di pubblico interesse giustificativi del ritiro dell'atto di assegnazione e della posizione non consolidata del privato e dell'affidamento non ingenerato nel destinatario dell'atto da revocare. L'omissione del parere contabile previsto dall'art. 49 del T.U.E.L. n. 267/2000 rappresenta una mera irregolarità che non incide sulla legittimità del provvedimento di revoca adottato dal Comune.